La tecnologia quantistica fornirà un proof of work più efficiente per Bitcoin!

Una ricerca appena pubblicata da un team di ricercatori di università australiane e americane, in collaborazione con l’azienda di tecnologia quantistica BTQ, ha proposto un nuovo approccio al meccanismo di consenso proof-of-work (PoW) basato sul campionamento dei bosoni.

Il sistema di proof-of-work proposto, noto come “proof-of-work consensus by quantum sampling”, sfrutta le tecniche di calcolo quantistico per ottenere una convalida del consenso più rapida ed efficiente dal punto di vista energetico.

Gli algoritmi PoW tradizionali utilizzati, ad esempio, in Bitcoin (BTC) sono noti per la loro bassa velocità di elaborazione e l’elevato consumo energetico, ma secondo i ricercatori l’alternativa proposta sarà significativamente più efficiente dal punto di vista energetico se implementata su hardware quantistico.

Il documento sostiene inoltre che un altro vantaggio del sistema proposto è che aumenta la difficoltà di estrazione man mano che un maggior numero di macchine da mining quantistiche si unisce alla rete, garantendo così un tempo di estrazione dei blocchi costante.

Questo incentiverà la partecipazione dei “minatori quantistici” alla chain, hanno affermato i ricercatori.

Il documento è stato condiviso su Twitter da Peter Rohde, un ricercatore della University of Technology Sydney che ne è coautore.

Non è un concetto nuovo nell’informatica quantistica

Sebbene il campionamento dei bosoni non sia un concetto nuovo nell’informatica quantistica, la sua applicazione alla tecnologia blockchain rappresenta un’opportunità unica.

In quanto soluzione non universale per l’informatica quantistica, il campionamento di bosoni è stato finora limitato a settori specifici.

Secondo i ricercatori, tuttavia, questa tecnica potrebbe essere la soluzione ideale per rendere le reti blockchain a prova di futuro e per ridurre il consumo energetico del mining.

I ricercatori hanno spiegato che l’hardware quantistico possiede un vantaggio intrinseco rispetto ai supercomputer classici nel contesto del mining di blockchain, dato il suo potenziale di convalida del consenso più efficiente rispetto all’hardware classico.

La fusione proposta tra informatica quantistica e tecnologia blockchain apre nuove possibilità per il futuro delle criptovalute e dei sistemi decentralizzati, hanno affermato i ricercatori, sottolineando che ciò potrebbe aprire la strada a reti blockchain più veloci, sicure e rispettose dell’ambiente.

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