Sono fumosi gli annunci di Microsoft per l’Italia?

Dubbi e domande sull'annuncio del maxi-investimento di Microsoft sull'intelligenza artificiale in Italia e sulla grancassa mediatica che lo accompagna. La lettera di Francis Walsingham

4 Ottobre 2024 14:09

  •  

Ascolta questo articolo ora...

Caro direttore,

c’è qualcosa che mi sfugge.

Mercoledì Microsoft ha annunciato – cito dalla fonte ufficiale – “un investimento da 4,3 miliardi di euro nei prossimi due anni, il più grande in Italia fino ad oggi, per espandere la sua infrastruttura di data center hyperscale cloud e di Intelligenza Artificiale, oltre a un piano di formazione per far crescere le competenze digitali di oltre 1 milione di Italiani entro la fine del 2025”.

Tecnologie avanzate, infrastrutture e formazione: ottimo. Gli investimenti stranieri sono di principio benaccetti, specialmente se riguardano settori cruciali per il futuro come in questo caso. Eppure, ripeto, c’è qualcosa che non capisco.

Miei conoscenti esperti di cose tecnologiche mi hanno spiegato che Microsoft tende a essere piuttosto vaga sulle metodologie che utilizza per calcolare i numeri che diffonde. Io un esperto non sono, però 4,3 miliardi di euro mi sono sembrati tanti per un paese fatto di piccole e medie imprese – se non di microimprese – che in generale sono poco propense a investire nell’intelligenza artificiale. Non lo dico io, sia chiaro, ma un rapporto del Politecnico di Milano relativo al 2023: “il 90% del mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia è dovuto alle grandi imprese. Il resto è suddiviso in modo equilibrato tra PMI e Pubblica Amministrazione”. E poi: “il 61% delle grandi imprese ha all’attivo, almeno al livello di sperimentazione, un progetto di Intelligenza Artificiale, mentre si scende al 18% tra le piccole e medie imprese (+3 punti percentuali rispetto al 2022). L’adozione nelle imprese è sostanzialmente stabile rispetto al 2022”.

Cosa se ne fa Microsoft di tanta capacità di calcolo in Italia? Evidentemente l’azienda vede una potenzialità che a me sfugge. Dell’investimento, comunque, non conosciamo i dettagli, quindi è difficile esprimere giudizi. Condivido però le riserve del Sole 24 Ore sui benefici per la filiera tecnologica-ingegneristica italiana, e anche lo scetticismo di Start Magazine per i costi alti dell’energia nel nostro paese (e i data center di elettricità ne consumano parecchia).

A proposito: stamattina sono incappato in un articolo su La Stampa che mi sembrava ispirato in senso lato proprio al vostro pezzo di ieri, sia nella successione degli argomenti che nelle parole utilizzate. Ma senz’altro mi sbaglio, sono malizioso di natura. Ho notato però su X che anche un tuo giornalista se n’è accorto. Direttore, ti consiglio di ricordargli che, nel caso, è un onore venire letti dai grandi quotidiani di carta.

Per tornare a Microsoft e chiudere in bellezza, su Facebook mi sono imbattuto in un post di Barbara Carfagna – giornalista esperta di digitale molto apprezzata dalle Big Tech proprio per la sua nota competenza su queste materie – che ha intervistato il presidente di Microsoft, Brad Smith, per il Tg1. Non ho visto l’intervista, magari i miei dubbi saranno stati chiariti. O no?

Cordiali saluti,

Francis Walsingham

(La foto è stata presa dal profilo Facebook di Barbara Carfagna)

Sono fumosi gli annunci di Microsoft per l’Italia?

Dubbi e domande sull'annuncio del maxi-investimento di Microsoft sull'intelligenza artificiale in Italia e sulla grancassa mediatica che lo accompagna. La lettera di Francis Walsingham

4 Ottobre 2024 14:09

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Caro direttore,

c’è qualcosa che mi sfugge.

Mercoledì Microsoft ha annunciato – cito dalla fonte ufficiale – “un investimento da 4,3 miliardi di euro nei prossimi due anni, il più grande in Italia fino ad oggi, per espandere la sua infrastruttura di data center hyperscale cloud e di Intelligenza Artificiale, oltre a un piano di formazione per far crescere le competenze digitali di oltre 1 milione di Italiani entro la fine del 2025”.

Tecnologie avanzate, infrastrutture e formazione: ottimo. Gli investimenti stranieri sono di principio benaccetti, specialmente se riguardano settori cruciali per il futuro come in questo caso. Eppure, ripeto, c’è qualcosa che non capisco.

Miei conoscenti esperti di cose tecnologiche mi hanno spiegato che Microsoft tende a essere piuttosto vaga sulle metodologie che utilizza per calcolare i numeri che diffonde. Io un esperto non sono, però 4,3 miliardi di euro mi sono sembrati tanti per un paese fatto di piccole e medie imprese – se non di microimprese – che in generale sono poco propense a investire nell’intelligenza artificiale. Non lo dico io, sia chiaro, ma un rapporto del Politecnico di Milano relativo al 2023: “il 90% del mercato dell’Intelligenza Artificiale in Italia è dovuto alle grandi imprese. Il resto è suddiviso in modo equilibrato tra PMI e Pubblica Amministrazione”. E poi: “il 61% delle grandi imprese ha all’attivo, almeno al livello di sperimentazione, un progetto di Intelligenza Artificiale, mentre si scende al 18% tra le piccole e medie imprese (+3 punti percentuali rispetto al 2022). L’adozione nelle imprese è sostanzialmente stabile rispetto al 2022”.

Cosa se ne fa Microsoft di tanta capacità di calcolo in Italia? Evidentemente l’azienda vede una potenzialità che a me sfugge. Dell’investimento, comunque, non conosciamo i dettagli, quindi è difficile esprimere giudizi. Condivido però le riserve del Sole 24 Ore sui benefici per la filiera tecnologica-ingegneristica italiana, e anche lo scetticismo di Start Magazine per i costi alti dell’energia nel nostro paese (e i data center di elettricità ne consumano parecchia).

A proposito: stamattina sono incappato in un articolo su La Stampa che mi sembrava ispirato in senso lato proprio al vostro pezzo di ieri, sia nella successione degli argomenti che nelle parole utilizzate. Ma senz’altro mi sbaglio, sono malizioso di natura. Ho notato però su X che anche un tuo giornalista se n’è accorto. Direttore, ti consiglio di ricordargli che, nel caso, è un onore venire letti dai grandi quotidiani di carta.

Per tornare a Microsoft e chiudere in bellezza, su Facebook mi sono imbattuto in un post di Barbara Carfagna – giornalista esperta di digitale molto apprezzata dalle Big Tech proprio per la sua nota competenza su queste materie – che ha intervistato il presidente di Microsoft, Brad Smith, per il Tg1. Non ho visto l’intervista, magari i miei dubbi saranno stati chiariti. O no?

Cordiali saluti,

Francis Walsingham

(La foto è stata presa dal profilo Facebook di Barbara Carfagna)