Cina e Olanda al top per numero di imprese che già investono nel settore e il 20% delle organizzazioni ha già raggiunto la fase di trial o di proof of concept. Il nostro Paese agli ultimi posti in Europa con il 15% di società in campo. Lo scenario disegnato da Capgemini 05 Apr 2022 L. O.
Salto “quantico” per le tecnologie quantistiche nel mondo. Un quarto delle aziende (23%) sta già utilizzando le tecnologie quantistiche o ha in programma di farlo, ipotizzando lo sviluppo di almeno un’importante applicazione commerciale entro i prossimi 3-5 anni. Il 20% delle organizzazioni inoltre l’anno prossimo intensificherà gli investimenti in questa tecnologia. Emerge dallo studio di Capgemini secondo cui sono la Cina e l’Olanda a possedere la percentuale maggiore di aziende che già utilizzano le tecnologie quantistiche o che prevedono di farlo, superando di gran lunga Germania e Regno Unito (entrambe al 26%). Guardando soltanto all’Europa, l’Olanda si posiziona al primo posto con il 42%, seguita con un grosso stacco da Germania e Regno Unito (26% entrambi) e dalla Francia (23%). L’Italia registra solo il 15% di aziende che implementano QT, seguita dalla Spagna con il 12%. Indice degli argomenti Lo scenario globale sull’adozione di QT Se da un lato la stragrande maggioranza delle organizzazioni che utilizzano le tecnologie quantistiche lo fa da oltre due anni, il 28% delle stesse afferma di aver iniziato solo negli ultimi 24 mesi. In generale, le tecnologie quantistiche stanno passando dall’essere esclusivamente oggetto di ricerca ad avere implementazioni nel mondo reale, con quasi il 20% delle organizzazioni che le utilizzano che dichiarano di aver raggiunto la fase di trial o proof of concept. Un ulteriore 23% ha invece individuato casi d’uso “interessanti”, si legge nel report, e si sta preparando per la fase di implementazione.
Gli ambiti di adozione Queste aziende prevedono un’ampia gamma di utilizzi per le tecnologie quantistiche, dal miglioramento del loro livello di ecosostenibilità alla scoperta di nuovi materiali per la produzione di batterie, dal rafforzamento della sicurezza delle informazioni allo sviluppo di sensori medici, fino alla riduzione delle emissioni di gas industriali nocivi. Le organizzazioni attive nel settore dei servizi finanziari stanno sfruttando le tecnologie quantistiche per determinare i prezzi degli asset rischiosi in modo più accurato, ottimizzare i portafogli per ottenere rendimenti più elevati e individuare eventuali truffe, mentre quelle del settore Life Sciences per tentare di accorciare i cicli di sviluppo dei farmaci. Ancora 10 anni al computer quantistico universale “Potrebbe essere necessario un altro decennio per costruire un computer quantistico universale perfettamente funzionante, ma già nei prossimi anni potremo sviluppare applicazioni di grande impatto basate su dispositivi quantistici – spiega Elham Kashefi, docente di Quantum Computing alla School of Informatics dell’Università di Edimburgo, Director of Research al Centre national de la recherche scientifique dell’Università Sorbona e co-fondatore di VeriQloud Ltd – purché si riescano a ottimizzare e adattare i relativi algoritmi all’hardware in corso di sviluppo, dotato di processi di verifica su misura”. Il quantum computing presenta il più alto potenziale tra tutte le applicazioni quantistiche, anche se attualmente è il meno maturo. Lo sviluppo di questa tecnologia è stato accelerato dall’interesse degli investitori, dall’espansione dei casi d’uso e dalle scoperte tecnologiche, e in media la maggioranza delle organizzazioni che lavorano con le tecnologie quantistiche ritiene che le sue prime applicazioni commerciali saranno pronte tra circa cinque anni. Sicurezza delle informazioni Le comunicazioni quantistiche potrebbero gestire i nuovi requisiti legati alla sicurezza delle informazioni, in particolare per proteggerne lo scambio con terze parti, le infrastrutture critiche abilitate da IoT e cloud all’interno delle organizzazioni e i data center in cloud. Soluzioni basate sulla crittografia quantistica sono già in fase di implementazione, anche se il 58% delle organizzazioni che lavorano con queste tecnologie aspetta la definizione di standard condivisi prima di utilizzarle. I sensori quantistici sono più di nicchia ma anche più maturi, e potrebbero avere applicazioni significative in numerosi settori. Man mano che diventano più piccoli, economici ed efficienti dal punto di vista energetico possono infatti essere usati per aumentare la precisione delle misurazioni, in particolare nei settori Healthcare, Defense, Automotive, Civil Engineering, Construction, Oil & Gas, Aerospace e Telecom. Quanto dura un ciclo di sviluppo Sette aziende su dieci tra quelle che utilizzano tecnologie quantistiche ritengono che, a causa dei lunghi cicli di sviluppo dei prodotti nel loro business, sia necessario del tempo per porre le basi (acquisizione di competenze, identificazione di problemi e casi d’uso, sperimentazione in laboratorio, avvio di collaborazioni) e integrare le tecnologie quantistiche nei loro processi. Più della metà (58%) ha inoltre affermato che la dirigenza aziendale abbia supportato lo sviluppo di iniziative quantistiche nell’ultimo anno. Secondo Pascal Brier, Chief Innovation Officer e membro del Group Executive Committee di Capgemini, “le recenti scoperte nel campo delle tecnologie quantistiche mirano a inaugurare una nuova era per il computing, i sensori e la cybersecurity nei prossimi 5 anni. La nostra ricerca conferma che un numero sempre maggiore di organizzazioni si sta documentando su queste tecnologie e sta sperimentando le sue applicazioni concrete. Negli ultimi due anni abbiamo assistito in particolare all’emergere di numerose iniziative nel settore finanziario e a un grande fermento in quello automobilistico. Prepararsi oggi è fondamentale per poter sfruttare il potenziale di queste tecnologie nel momento in cui le loro applicazioni commerciali diventeranno mainstream: ecco perché il nostro team internazionale di esperti nel campo della tecnologia quantistica è al lavoro per svilupparne il potenziale e metterlo a disposizione dei nostri clienti”. Serve tempo alle aziende per prepararsi Anche se le applicazioni commerciali su larga scala arriveranno solo tra qualche anno, il report suggerisce alle organizzazioni di cominciare a prepararsi fin da subito per cogliere i vantaggi offerti dalle tecnologie quantistiche, che permettono di ottenere performance significativamente più elevate rispetto a quelle attualmente disponibili. Una volta definiti i casi d’uso, le organizzazioni possono infatti effettuare dei test con il supporto di un piccolo team di esperti. Sarà inoltre determinante trasformare i casi d’uso più interessanti in test quantistici su piccola scala, stringere partnership di lungo termine con i technology provider e sviluppare una strategia duratura per portare su scala le competenze in ambito quantistico.
COMMENTO: Ti raccontano che vi potrà essere crittografia quantistica, falso. Il sistema si basa su due affermazioni. La prima che non esistano sistemi di crittografia che resistono ai computer quantistici, cosa che contestiamo perché il nostro CRIPTEOS 3001 ne è effettivamente resistente. La seconda che si continui a utilizzare algoritmi a chiave pubblica e privata. Quindi si afferma che con i computer quantistici il calcolo dei numeri primi che collega la chiave pubblica e la chiave privata, finora impossibile da fare coi computer tradizionali, viene risolto. La Distribuzione a Chiave Quantistica, se funziona, risolve questo problema e permette di trasmettere la chiave privata. Chiave che, come già affermato, con i sistemi di crittografia noti, viene tranquillamente violata dal computer quantistici. Inoltre resta il problema dei certificati falsi di chi emette le chiavi pubbliche, trucco che permette di impadronirsi delle chiavi private. Il nostro sistema ha due chiavi di 128 kilobyte e quindi è inviolabile e veloce, oltre tutto piò essere personalizzato con una terza chiave per differenziare gli algoritmi dei vari clienti. Se poi vogliono trasmettere le nostre chiavi col sistema distribuzione a chiave quantistica bene, ma evitate di dire che non esistono sistemi crittografici che resistono agli attacchi di forza bruta dei quantum computers.
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