Open Fiber, Carpentieri: “Con il network sensing all’avanguardia mondiale”
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Via a un nuovo progetto nelle Marche con il Politecnico di Torino e SM Optics Siae Microelettronica per testare l’uso dei sensori per il rilevamento degli eventi sismici con un’innovativa tecnologia che abilita gli strati software degli apparati di rete. L’azienda in campo anche nel progetto Restart in linea con il programma Horizon Europe
Pubblicato il 02 Nov 2023
Dal Fiber sensing al Network sensing, per trasformare la rete in fibra in un vero e proprio “rilevatore” di eventi sismici a servizio delle amministrazioni e dei territori.
Era ottobre del 2021 quando Open Fiber svelava i primi risultati del progetto “Meglio”,alias della messa in opera – nella tratta Ascoli Piceno-Teramo – di un innovativo sistema di monitoraggio delle onde sismiche grazie all’uso di sensori lungo la rete in fibra. Il più avanzato progetto al mondo nel suo genere. E a due anni la wholesale company rilancia con l’iniziativa Faas (Fiber as a sensing) sempre nelle Marche, in collaborazione con il Politecnico di Torino, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e l’azienda SM Optics Siae Microelettronica, che punta a uno scatto in avanti sia da un punto di vista tecnologico sia sul fronte dell’uso sul campo e delle applicazioni future possibili. Francesco Carpentieri, Responsible Transport Network di Open Fiber annuncia i dettagli a CorCom.
Carpentieri, in cosa consiste il nuovo progetto Faas?
La novità rispetto al progetto Meglio riguarda la messa in campo di una nuova tecnologia in grado di abilitare gli strati software degli apparati di Tlc senza dunque l’uso di laser esogeni. Quindi si vanno a rilevare gli eventi sismici attraverso la telemetria degli apparati. E non è una cosa da poco: ciò consente infatti di estendere l’uso della tecnologia su porzioni più ampie di rete in maniera decisamente più semplice e meno costosa. Per chiarire meglio i termini della questione: il progetto Meglio abilitava 36 km di rete, con la nuova tecnologia possiamo arrivare fino a 500 km con un approccio notevolmente semplificato. Il progetto Meglio ha gettato le basi per una scoperta scientifica rivoluzionaria: dimostrare che una rete di telecomunicazioni in fibra già in essere può essere utilizzata per rilevare terremoti. E nell’ambito della sperimentazione siamo riusciti a rilevare eventi di magnitudo molto bassa, ad esempio nell’ordine dei 2 gradi, un risultato impensabile. Con Faas si vuole rendere possibile l’utilizzo delle reti di fibra ottica non solo come mezzi di trasmissione dati, ma anche come sensori altamente sensibili in grado di monitorare le variazioni nell’ambiente sismico, questa volta senza l’uso di laser. L’obiettivo principale è quello di espandere ulteriormente la sperimentazione, esplorando nuovi ambiti di ricerca e sfruttando algoritmi di intelligenza artificiale per analizzare i dati raccolti arrivando infine ad un’orchestrazione dei vari metodi.
Quando partirà il progetto?
In realtà siamo partiti ufficialmente da qualche settimana e il progetto avrà durata biennale. La conclusione è prevista nel 2025 anno in cui una volta raccolti i dati sperimentali saremo quindi in grado di capire come ha funzionato il progetto. E il nostro obiettivo è anche di farci validare i risultati: queste iniziative sono di natura sperimentale e al momento non esistono dei precedenti, quello che vogliamo fare è ottenere la validazione delle risultanze da parte dell’Ingv. Inoltre abbiamo altri due progetti importanti al via.
Di cosa si tratta?
Nell’ambito del Pnrr siamo in campo nel progetto Restart che prevede iniziative in sinergia con le università per portare avanti anche linee di progetto come la nostra. In particolare l’iniziativa è Sensing Net ed è stata annunciata lo scorso aprile. In questo caso si lavora in chiave di smart city e una prima linea del progetto, riguarda l’area del Milanese, consiste nell’utilizzo dei sensori sulla rete in fibra per il monitoraggio del traffico. Ma la stessa tecnologia potrà essere impiegata ad esempio per monitorare lo stato di salute degli edifici nonché di ponti o altre infrastrutture critiche. Tenga conto che l’Italia è l’unico Paese insieme con la Grecia che può vantare progetti nel campo del monitoraggio sismico attraverso sensori applicati alla rete in fibra ottica attiva e l’Europa punta proprio a diffondere queste tecnologie per il monitoraggio infrastrutturale a 360 gradi e che avranno un ruolo determinante nell’ambito degli obiettivi del Green Deal in chiave di sostenibilità ambientale.
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