L’ex ceo di Google vuole unire insieme IA e ricerca scientifica. Ecco come
Di Lorenzo Piccioli | 18/08/2023 -
Secondo alcune indiscrezioni, l’ex amministratore delegato di Google Schmidt sarebbe sul punto di lanciare una nuova società che applicherebbe l’intelligenza artificiale al processo di ricerca e sviluppo scientifico. Nonostante i pochi dettagli disponibili, le prospettive sono certamente d’impatto
Nel momento d’oro dell’Intelligenza Artificiale, è normale assistere ad un proliferare di start-up e progetti di sorta che intendono sfruttare il momento propizio per accodarsi alla scia del successo di questo tema. Solo alcune di queste riusciranno ad emergere nel mercato, e ancora meno addirittura a portare a una svolta nel settore. Ma se hai come dirigente Eric Schmidt, allora tutto cambia.
Secondo lo scoop di Semafor, l’ex amministratore delegato di Google starebbe preparando il lancio di una nuova società per affrontare le sfide scientifiche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Un progetto non-profit che si ispira ad OpenAI, l’organizzazione filantropica creatrice di ChatGPT, e che ha l’obiettivo di attirare i migliori talenti sia nel campo dell’Intelligenza Artificiale che della “scienza classica”, così da poter far convergere le due aree e arrivare a scoperte rivoluzionarie in una moltitudine di campi che spaziano dalla scoperta di nuovi farmaci alla scienza dei materiali.
Nonostante sia ancora in fase embrionale, Schmidt avrebbe già reclutato in questo progetto personalità di spicco come Samuel Rodriques, fondatore dell’Applied Biotechnology Laboratory del Francis Crick Institute, e Andrew White, professore dell’Università di Rochester e pioniere nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore chimico. Entrambi si sono già fatti un nome nel settore dell’IA, e sono sostenitori dell’applicazione dell’intelligenza artificiale all’interno del settore scientifico: White è l’autore sia di un manuale intitolato “Deep Learning per Molecole e Materiali” che di un articolo scientifico relativo all’utilizzo dei modelli di large language model nel campo della chimica, mentre Rodriques sfrutta in modo sistematico l’intelligenza artificiale alla realizzazione di traguardi apparentemente lontanissimi come la cura di patologie comuni o la lotta alla schizofrenia, alla depressione e al morbo di Alzheimer. Nell’aprile di quest’anno, Rodriques ha sottolineato quanto sia necessario riunire biologi e ricercatori di IA sotto un tetto comune per rivoluzionare il processo di scoperta di nuovi farmaci.
“I ricercatori di IA che sono esposti ai dettagli del funzionamento della biologia sono spesso spaventati dalla complessità, e i ricercatori di biologia esposti ai dettagli del funzionamento dell’IA spesso concludono che non ci si può fidare. Avremo bisogno di team di ricercatori di IA e di scienziati esperti che lavorino insieme, con un ciclo di iterazione rapido, per costruire strumenti che sfruttino l’avanguardia e che aggiungano effettivamente valore agli scienziati” sono le parole con cui Rodriques promuoveva la sua visione, la quale appare essere estremamente in linea con quella di Schmidt. Schmidt che ha illustrato a sua volta la sua visione in un articolo, intitolato “Ecco come l’IA trasformerà il modo in cui si fa scienza”, pubblicato a luglio su MIT Technology Review. “Con l’avvento dell’IA, la scienza sta per diventare molto più eccitante e, per certi versi, irriconoscibile. I riverberi di questo cambiamento si faranno sentire ben al di fuori dei laboratori e riguarderanno tutti noi” scrive l’ex-Ceo di Google.
Schmidt intende offrire stipendi e risorse competitive, in particolare la potenza di calcolo che può essere difficile da ottenere nel mondo accademico, per attirare l’interesse delle più brillanti menti dei settori interessati. Tuttavia, sulle forme di finanziamento di quest’iniziativa non sono ancora stati rivelati sufficienti dettagli: la maggior parte dei fondi proverrà direttamente dal patrimonio privato di Schmidt, ma l’enorme portata del progetto lascia sospettare che saranno necessari ulteriori risorse economiche. Queste potrebbero essere ottenute grazie a registrazioni di proprietà intellettuale di valore o a startup parallele al progetto, secondo le dinamiche tipiche dei laboratori accademici.
Ma anche dal settore della difesa. Dalla fine della sua esperienza lavorativa presso Google, Schmidt è stato un fervido sostenitore di una modernizzazione delle forze armate statunitensi, in un contesto di confronto con i principali rivali sul piano globale (leggasi Cina) che si basa sulla superiorità tecnologica. In molti sostengono che Schimdt abbia una certa capacità di influenza sulle politiche di sicurezza e difesa nazionali, e non è da escludere che le istituzioni governative possano in qualche modo contribuire al finanziamento nella nuova iniziativa di Schimdt.
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