GenerativeShield, un intermediario fra utente e rischi dell’Ai

L’italiana S2E ha iniziato a proporre una piattaforma SaaS che intende agire sulla complessità di adozione e i pericoli sui dati evocati dall’intelligenza artificiale generativa.

Pubblicato il 05 maggio 2023 da Roberto Bonino

Il garante della privacy ha di recente consentito di nuovo l’utilizzo di ChatGpt in Italia, dopo aver bloccato l’applicazione di OpenAi per presunti problemi di trasparenza sull’utilizzo dei dati raccolti sugli utenti. Ma ormai il dado è tratto e, almeno in parte, privati cittadini e imprese guardano con più sospetto alla piattaforma di intelligenza artificiale generativa che ha catalizzato l’attenzione in questa prima parte del 2023.

L’italiana S2E ha preso la palla al balzo per proporre la propria soluzione GenerativeShield, una piattaforma SaaS che funge da intermediario fra gli utenti e le più recenti tecnologie di Ai: “Da diversi anni utilizziamo l’intelligenza artificiale con strumenti di integrazione o sviluppando soluzioni custom per casi specifici”, racconta Andrea Cappelletti, business unit director digital transformation & hyperautomation di S2E. “Abbiamo riscontrato come ci sia un forte desiderio di sfruttamento delle nuove opportunità, ma il provvedimento del garante ha messo in evidenza come occorra pensare a come tenere sotto controllo soprattutto i dati sensibili, che si tratti di documentazione interna o informazioni personali”.

Tramite appositi “filtri intelligenti”, GenerativeShield riduce il rischio di disclosure, notificando all’utente la presenza di dati sensibili all’interno dei prompt e dando all’azienda il controllo su come questi dati debbano essere bloccati oppure permettendo all’utente di approvarne la condivisione con servizi di intelligenza artificiale in Europa e nel mondo. In pratica, la piattaforma obbliga gli utenti a passare dalle proprie maglie tecnologiche per essere abilitati all’utilizzo di servizi come OpenAi (Gpt3.5 e 4), Aleph Alpha, Ai21 Labs e Cohere, lasciando all’azienda decidere quale utilizzare consapevolmente, a seconda dei requisiti di compliance e riservatezza adottati, in rapporto ai termini di servizio e alle privacy policy dei servizi di Ai generativa prescelti.

Andrea Cappelletti, business unit director digital transformation & hyperautomation di S2E

La piattaforma è gestita in Europa e, quindi, offre garanzie di compliance al Gdpr ed è già aperta all’inclusione di nuove tecnologia, come Google Bard e Aws TItan: “Per il momento lavoriamo con provider terzi, ma il passo successivo sarà quello di utilizzare la competenza del fine tuning e gli Ai foundation models per intervenire negli ambienti proprietari delle aziende e realizzare personalizzazioni specifiche per singoli soggetti o comparti industriali”, prevede Cappelletti.

S2E (che sta per Solutions to Enterprises) è un’azienda nata una quindicina d’anni fa, completamente italiana (con sede centrale a Milano) e con un organico di circa 350 collaboratori. Nata come realtà di pura consulenza, l’azienda è evoluta verso l’offerta di servizi e prodotti in aree come l’analisi dei dati, le infrastrutture, il service desk e la cybersecurity. Fra le aree di specializzazione, spiccano le proposte Ai-based per il settore finanziario (supporto agli investimenti e costruzione di soluzioni) e un prodotto come Gaia rivolto alle catene di farmacie con problematiche di riordino dei magazzini.

L’intelligenza artificiale conversazionale e generativa rappresenta il fronte avanzato di competenze proposte al mercato: “Vogliamo spingere sullo sviluppo di soluzioni destinate ad ambiti specifici dove siamo già presenti, come telco ed energy, oltre a quelli già citati. Ma siamo focalizzati anche su tutto ciò che riguarda la compliance, potendo offrire la nostra consulenza in un contesto delicato e mutevole”, conclude Cappelletti.

Photo Credit: Image by Freepik

Tag: garante della privacycomplianceintelligenza artificialechatGPTAi generativa

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