Asset Tlc e patrimonio culturale, la svolta da realtà aumentata e intelligenza artificiale

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Il Politecnico di Torino in pole con tre progetti di innovazione che accelerano la trasformazione digitale. Inwit partner industriale per una ricerca su come migliorare la gestione delle torri di telecomunicazioni utilizzando le tecnologie avanzate

11 Gen 2023

Federica Meta

Giornalista

La realtà aumentata (AR) e l’intelligenza artificiale sono straordinari strumenti per spingere la trasformazione digitale nel settore Aec (architettura, ingegneria e costruzioni).

La gestione dei progetti, la progettazione collaborativa, la documentazione sull’avanzamento dei lavori di manutenzione e costruzione, la sicurezza dei cantieri e la formazione sono alcuni dei casi che possono trarre vantaggio dalla istituzione di un continuum tra reale e virtuale fruibile attraverso i dispositivi mobili.

In questo quadro il Politecnico di Torino sta testando alcune soluzioni che spaziano dall’innovazione del patrimonio culturale fino al settore delle Tlc. Ne parliamo con Roberta Spallone, docente di Disegno e Tecniche digitali per la rappresentazione presso il Dipartimento di Architettura e Design dell’ateneo Piemontese.

Professoressa, quali sono i progetti di ricerca a cui sta lavorando il Politecnico?

Il primo progetto, risalente al 2018, ha riguardato l’applicazione di sistemi di AR per accrescere il dato informativo della mappa di Torino presente nel Theatrum Sabaudiae attraverso modelli digitali ricostruttivi del patrimonio e documenti bibliografici e archivistici. Si tratta di una app che impiega l’image recognition and tracking per ricostruire in uno spazio tridimensionale un modello virtuale dell’oggetto rappresentato sul documento. L’applicazione è stata completata con un menu dal quale consultare le immagini corrispondenti a documenti correlati al manufatto ricostruito digitalmente. In questo modo offriamo a chi consulta il documento originale, o riprodotto in formato cartaceo, uno strumento di conoscenza approfondita del volume. Il secondo progetto, intrapreso nei primi mesi del 2019, riguarda la mappatura aumentata degli atri barocchi torinesi dotati di volta unitaria complessa.

In questo caso, con quale obiettivo?

L’idea è stata rendere disponibili i risultati della ricerca che hanno comportato la costruzione digitale di modelli geometrici interpretativi all’interno degli stessi spazi studiati, sfruttando la flessibilità crescente delle tecnologie di AR. Per il sistema di model tracking abbiamo impiegato una demo prodotta da Apple, modificata per consentire il rilevamento a una maggiore distanza: con una procedura guidata viene inquadrato l’oggetto di riferimento da diversi punti di vista e, al termine del rilevamento, il software permette di verificare che l’oggetto rilevato sia riconosciuto e tracciato e di posizionarlo nello spazio virtuale costruito. Gli oggetti possono essere esportati nell’app prodotta per la visualizzazione in AR.

Anche in ambito telco la realtà aumentata può essere uno straordinario driver di innovazione.

Il terzo progetto riguarda infatti la “contemporaneità” e lo abbiamo messo in campo in partnership con Inwit, che ha avviato un processo di digitalizzazione delle sue torri, i suoi asset. L’obiettivo è lo sviluppo di un’applicazione mobile basata sulla realtà aumentata (AR) per l’esplorazione dei siti di torri per telecomunicazioni e l’interazione con un database Bim (Building Information Modeling ) correlato. Il progetto mira a fornire strumenti di facile utilizzo per la gestione degli asset fisici e di un modello aggiornato. Ad esempio, inquadrando l’infrastruttura tramite l’applicazione, è possibile leggerne le proprietà sulla base degli elementi visualizzati, eliminare quelli non presenti in sito, ed eventualmente segnalare i mancanti all’interno del gemello digitale.

Come funziona la app?

L’app consente la “navigazione” del database dall’interno dello spazio reale, allineando i dati del modello virtuale alle immagini della videocamera. L’interfaccia supporta funzioni di interrogazione di elementi specifici per accedere a funzioni di modifica: dato un elemento del modello Bim selezionato viene permesso all’utente di modificare alcuni parametri, come ad esempio l’orientamento di un’antenna o il numero di antenne, o di inviare richieste di aggiornamento più complesse ai modellatori, per garantire un gemello digitale, e il relativo database, sempre aggiornato sullo stato di fatto del sito.

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